Nuovo Donatore

Dalla lettura delle analisi del sangue alle domande più frequenti: le prime informazioni utili a chi intende donare il proprio sangue.

Donazione del sangue: informazioni utili al nuovo donatore.

Guida pratica per la lettura facilitata degli esami del sangue effettuati periodicamente ai soci donatori

Redazione a cura del Direttore Sanitario della Sezione Comunale AVIS di Borgo San Dalmazzo
Dott. Lorenzo Marino

BIOCHIMICA

ESAME RISULTATO VAL. MIN. VAL. MAX.
ALT (U/L) 16 0 50
Colesterolo totale (mg/dL) 174 150 200
Trigliceridi (mg/dL) 119 50 170
Glicemia (mg/dL) 75 60 110
Creatinina (mg/dL) 0,8 0,5 1,2
Protidemia totale (g/dL) 7,8 6 8
Albumina (%) 60,1 55 68
Alfa 1 globuline (%) 3,3 1,5 5,0
Alfa 2 globuline (%) 7,6 6,0 12,0
Beta globuline (%) 10,8 7,0 14,0
Gamma 1 globuline (%) 18,2 11,0 21,0

Esami di Laboratorio del Donatore

Ad ogni donazione, chi dà il sangue è sottoposto ad una serie di esami: emocromocitometrico completo, transaminasi (ALT), quadro virologico per le epatiti B (HBV), c (HCV), Aids (HIV), sifilide e verifica del gruppo ABO + fattore Rh.

Oltre l’esecuzione di questi esami, il donatore, indicativamente ogni tre donazioni, circa una volta all’anno, è sottoposto ai seguente esami: creatinina, colesterolo, glicemia, proteine totali ed elettroforesi proteica, trigliceridi e ferritina. Viene qui di seguito riportato un fac-simile degli esami consegnati al donatore per rendere più agevole la consultazione.

Iniziando la lettura da sinistra verso destra, vediamo nella prima colonna il nominativo dell’esame, con le unità di riferimento del laboratorio, il risultato e, nella colonna più a destra, i valori di riferimento. 

La normalità deve essere compresa tra il valore massimo e minimo. I valori al di sopra e al di sotto dei valori di riferimento sono indicati con l’asterisco. Negli esami virologici, per le epatiti B e C, Aids e sifilide, la normalità consiste nel risultato negativo.

Per quanto riguarda gli esami, le sigle in oggetto stanno ad indicare:

  • ALT: si distinguono due tipi di transaminasi, le ALT e le AST. Sono enzimi che facilitano reazioni chimiche specifiche. Tali enzimi sono localizzati in vari organi. Le AST sono maggiormente presenti nel cuore e nei muscoli; le ALT sono più presenti nel fegato. Oggi si determina, negli esami legati alla donazione, solamente le ALT perché più specifiche negli stati di sofferenza epatica per i processi infiammatori acuti e cronici.

  • COLESTEROLO TOTALE: è uno steroide, cioè una molecola lipidica che l’uomo produce autonomamente, principalmente nel fegato. Solo in minima parte viene assunto con l’alimentazione. E’ costituente essenziale della membrana cellulare e, necessario per la sistenti degli ormoni steroidei, per la produzione di bile per lo sviluppo embrionale, per la crescita e la divisione cellulare. Un suo eccesso nel sangue provoca danno alle pareti delle arterie. E’ bene mantenere il suo livello nel sangue al di sotto dei 200 mg/dl.

  • TRIGLICERIDI: sono grassi che svolgono un ruolo importante nel metabolismo in quanto fonti di energia. Sono principalmente di origine alimentare. Assorbiti nell’intestino e scissi nei loro componenti (glicerolo e acidi grassi), li ritroviamo nel sangue come sostituenti delle lipoproteine che trasportano gli acidi grassi da e verso le cellule che li utilizzano come fonti di energia. Suoi alti livelli (abuso di alcool e cibi grassi) predispongono a danni delle arterie aumentando il rischio di infarto e ischemia cerebrale.

  • GLICEMIA: è il tasso di glucosio nel sangue, elemento essenziale per la vita e l’attività cellulare. L’equilibrio glicemico dipende da diversi fattori: introduzione con la dieta, utilizzazione periferica, riserva epatica dello zucchero (glicogeno), rimozione dei tessuti periferici ( muscolo, sistema nervoso centrale e periferico), equilibrio tra ormoni ipoglicemizzanti che ne abbassano il tasso (insulina) e altri che elevano il contenuto di questa sostanza (ormoni iperglicemizzanti). Nel sangue non deve superare il valore di 110-120 mg/dl. Valori più elevati configurano una grave malattia dalle temibili complicazioni: il Diabete Mellito.

  • CREATININA: sostanza che svolge un ruolo fondamentale nell’attività muscolare. Tale composto è eliminato dai reni attraverso il meccanismo di filtrazione glomerulare per cui viene considerata un attendibile indice di funzionalità renale.

  • PROTIDEMIA TOTALE ED ELETTROFORESI DELLE PROTEINE: indica la quantità totale di proteine presenti nel plasma. Nel plasma sono presenti 6-8 grammi di proteine prodotte per lo più dal fegato. Mediante un processo chimico chiamato elettroforesi, possono raggrupparsi in diverse classi: albumine, ala 1 globuline, alfa 2 globuline, beta globuline e gamma globuline. Senza entrare in dettagli troppo particolari, ricordiamo che tra esse l’albumina costituisce la frazione numerica più importante. E’ prodotta dal fegato, il suo compito principale è quello di mantenere l’acqua plasmatica nei vasi, mantenendo costante la pressione osmotica. Una sua diminuzione è indice di ridotta funzionalità epatica. Per quanto riguarda le altre proteine (alfa 1 e alfa 2 globuline, beta globuline e gamma globuline), possiamo dire che ciascuno di questi gruppi contiene sostanze, per lo più di natura proteica, che svolgono un ruolo importante con diversa funzione: agendo come proteine da trasporto, nella coagulazione del sangue, nei processi infiammatori, nella funzionalità epatica. Una loro alterazione impone indagini più approfondite. Sono alterate in numerose malattie infiammatorie, immunitarie, epatiche e tumorali. Continuando il commento degli esami, troviamo dei valori che riguardano la serie corpuscolata del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), L’insieme di questi dati costituisce l’esame emocromocitometrico. In particolare:

    • RBC: indica il numero totale di globuli rossi che varia tra 4 e 5.5 milioni per mm/cubo di sangue. Il loro compito principale è il trasporto di ossigeno, elemento essenziale per la vita cellulare, dai polmoni (scambio alveo capillare) ai tessuti attraverso una sostanza, l’emoglobina in essi contenuta.
    • HB = EMOGLOBINA: sostanza a struttura complessa, contenente ferro, che serve a calamitare l’ossgineno per poi cederlo alle cellule dell’organismo. Il valore dell’emoglobina, per poter donare il sangue, non deve essere inferiore a 12,5 grammi per decilitro nella donna e 13,5 grammi nell’uomo.
    • HCT: esprime il rapporto percentuale tra la parte corpus colata del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e la parte liquida (plasma). Questo valore si definisce Ematocrito.
    • MCV: indica il volume medio del globulo rosso. È un valore molto importante, in quanto permette di distinguere vari tipi di anemia, termine che indica una diminuzione dei globuli rossi. Un aumento di tale valore indica un’anemia definita macrocitica, come si ha nelle carenze di vitamina B12 e di acido folico; una diminuzione indica un’anemia microcitica (ad esempio, carenza di ferro).
    • MCH e MCHC: sono due esami che indicano il contenuto e la concentrazione dell’emoglobina all’interno del globulo rosso. Sono indici di anemia.
    • CONTA PIASTRINICA: indica il numero di piastrine nel sangue. In un mm/cubo se ne contano da 150.000 a 300.000. La loro funzione è molto importante nei meccanismi di coagulazione del sangue.
  • WBC o GLOBULI BIANCHI (detti anche LEUCOCITI): sono costituiti da un gruppo eterogeneo di cellule, fornite di un nucleo che svolge un ruolo essenziale nei meccanismi di difesa verso gli agenti patogeni che aggrediscono l’organismo. Il loro numero oscilla tra 5.000 e 10.000 per mm/cubo di sangue. Sono costituiti da GRANULOCITI, LINFOCITI e MONOCITI. Li vediamo indicati negli esami con le sigle G, L, M.

    • GRANULOCITI: sono cellule costituite da un nucleo con attorno un citoplasma ricco di granulazioni, da cui il nome, distinti a loro volta in– GRANULOCITI NEUTROFILI: i più numerosi, chiamati così perchè le granulazioni si colorano con coloranti neutri. La funzione è la difesa da corpi estranei (batteri) attraverso un meccanismo di distribuzione batterica chiamato fagocitosi.
      – GRANOULOCITI EOSINOFILI: i granuli si colorano con coloranti acidificati (eosina). Intervengono nelle infiammazioni di natura allergica, possono aumentare nelle malattie parassitarie, infettive e in quelle del sistema emopoietico.
      – GRANULOCITI BASOFILI: simili ai neutrofili, i granuli del citoplasma si colorano con coloranti basici. Rari o assenti nel sangue normale, possono aumentare in gravi malattie del sangue (leucemie e linfomi).
    • LINFOCITI: sono responsabili della risposta immunitaria. Sono costituiti principalmente da due famiglie: LINFOCITI T  e LINFOCITI B. Sono dotati, sulla loro superficie, di recettori che possono identificare gli invasori esterni per poi dirigere la risposta immunitaria. I linfociti T hanno una funzione di sostegno chiamata helper e di regolazione dell’attività dei linfociti B, mantenendo in equilibrio la risposta immunitaria. I linfociti di tipo B governano la produzione di anticorpi attraverso l’attivazione di cellule particolari chiamate plasmacellule.
    • MONOCITI: svolgono una funzione fagocitaria nei confronti di svariati agenti patogeni (parassiti, salmonelle). Aumentano anche in gravi malattie ematologiche (leucemie e linfomi) e in collagenopatie (artrite reumatoide e lupus). I valori dei granulociti, linfociti e monociti sono espressi in percentuale. Tra gli esami effettuati vi è ancora la FERRITINA. È una proteina a struttura complessa, che contiene circa 4.500 ioni di ferro. Si trova principalmente nel fegato. È indica di misurazione dei depositi di ferro dell’organismo, in quanto nel plasma si trova in percentuale molto bassa. Una riduzione di questo valore indica, con un anticipo di circa sei mesi, una carenza di ferro totale. È aumentata in diverse situazioni: malattie infettive, processi infiammatori acuti e cronici, abuso di alcool, tumori.
  • QUADRO VIROLOGICO: comprende esami che riguardano i virus dell’EPATITE B (HBV), C (HCV), il virus dell’AIDS (HIV) e la sifilide o lue. Questi esami comprendono:

    • HBS AG: antigene di superficie del virus dell’epatite B, rappresenta una parte della struttura complessa del virus. Compare nel sangue ancora prima dell’esordio clinico della malattia (2-4 settimane dal contagio). Generalmente persiste nell’organismo per 2-5 mesi e successivamente scompare. Nel 5-10% dei casi rimane oltre sei mesi. Questa persistenza costituisce lo stato di portatore cronico.
    • HCV ab e HIV ab: sono esami rivolti alla ricerca di anticorpi verso, rispettivamente, il virus dell’epatite C e verso quello responsabile dell’AIDS. Sono indici di avvenuta infezione. La loro positivizzazione non avviene subito al momento del contagio, ma dopo un periodo variabile da alcuni giorni ad alcune settimane, chiamato periodo di finestra. Proprio per ovviare a questa lacuna, sono stati messi a punto da alcuni anni, esami più immediati e sensibili, volti a identificare gli acidi nucleici del virus, il suo genoma, per cui ci informano immediatamente dell’avvenuto contagio. Hanno un altissima specificità e sono esenti da false positività. Questi esami sono indicati con le sigle HCV NAT, per il virus dell’epatite C, e HIV NAT per il virus dell’AIDS. Significato simile ha l’esame indicato con la dicitura HBV DNA per la ricerca del virus dell’epatite B.
  • LUE CMIA: è un test per la sifilide, immunoenzimatico molto sensibile.

  • La verifica del gruppo sanguigno ABO e del fattore RH, insieme ai valori della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, concludono la serie di esami consegnati al Donatore, connessi alla sua donazione.

Lorenzo Dott. MARINO
Direttore Sanitario

Donazione del sangue: le domande più frequenti (F.A.Q.)

Sono state raccolte, a seguire, le domande più frequentemente ricevute.

  • Chi può donare il sangue?

    Possono donare il sangue tutte le persone sane di età, compresa fra i 18 e i 65 anni e con con un peso corporeo non inferiore a 50 kg. L’aspirante donatore viene sottoposto ad una accurata visita medica e ad esami di laboratorio, per accertarne l’idoneità o meno alla donazione del sangue. Viene informato in modo approfondito sulle procedure di donazione ed una volta ottenuto il suo consenso, può iniziare a donare. È estremamente importante che il donatore sia in buona salute e non corra rischi di contrarre infezioni, per sé e per gli ammalati che riceveranno il sangue donato.

    Prima di ogni singola donazione, il donatore dialoga con il medico sul proprio stato di salute, esegue una visita di idoneità nel corso della quale vengono controllate, oltre all’emoglobina, anche la pressione arteriosa del sangue: la massima non deve essere superiore a 180 mmHg, né inferiore a 110 mmHg e quella minima non deve essere superiore a 100 mmHg.

    Al donatore vengono prelevati, di norma, circa 450 gr di sangue intero e tra una donazione e l’altra devono trascorrere almeno tre mesi per gli uomini, sei mesi per le donne in età fertile. Con la PLASMAFERESI possono essere donate quantità superiori di plasma (650 ml), poiché viene prelevata soltanto la parte liquido-proteica e vengono reinfuse le cellule.

    Ad ogni donazione, sul sangue del donatore sono controllati vari parametri, tra cui: HIV (malattia AIDS) HCV (epatite C), HBsAg (epatite B)  ricerca malattie veneree, eventuale sofferenza del fegato (ALT o GPT). Periodicamente il donatore esegue esami completi del sangue, tesi a verificare il permanere del suo buono stato d’ordine.

  • Perchè donare?

    L’unica possibile fonte di approvvigionamento di sangue (che non è ancora riproducibile in laboratorio) è l’uomo. In Italia, attualmente, non esiste ancora l’autosufficienza, per quanto riguarda la disponibilità di sangue e dei suoi derivati ed è quindi necessario dipendere dall’estero. Donare può quindi significare salvare una vita in pericolo.

  • Sono donatore e sono risultato positivo al Covid 19: come mi devo comportare?

    • se sei positivo al Covid-19 potrai essere ammesso alla donazione solo dopo 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi (escluse la perdita di gusto e olfatto che potrebbe protrarsi per alcune settimane) oppure dopo un  test molecolare o antigenico negativo eseguito secondo le tempistiche previste dalla sanità pubblica
    •  se sei un contatto stretto con un soggetto confermato positivo al COVID-19 o se torni da un viaggio all’estero potrai donare solo dopo aver assolto alle misure di sicurezza previste, in ciascuno dei casi, per contenere la diffusione del virus. Tali misure possono prevedere un periodo di quarantena obbligatoria o l’effettuazione di tamponi antigenici o molecolari che diano esito negativo.

    Leggi la risposta completa sul sito del Ministero della Salute alla pagina relativa alla Donazione di sangue.

  • Sono una donatrice donna: cosa devo sapere?

    Per le donne che vogliono donare:

    • il peso corporeo non deve essere inferiore ai 50 chilogrammi
    • la pressione arteriosa non deve essere superiore a 180/100 mmHg.

    I livelli minimi di emoglobina sono 12,5 g/dl per donare il sangue e 11,5 g/dl per donare il plasma.
    Questa seconda procedura viene consigliata spesso alle donne perché a differenza della donazione di sangue non comporta una riduzione del livello di emoglobina, dal momento che i globuli rossi vengono separati e reinfusi.

    Le donne inoltre possono fare al massimo 2 donazioni di sangue intero l’anno, con un intervallo minimo di sei mesi, mentre per il plasma il massimo previsto è 12 donazioni l’anno, mentre l’intervallo minimo è 14 giorni.

    Leggi la risposta completa sul sito del Ministero della Salute alla pagina relativa alla Donazione di sangue.

  • Dove sono eseguiti i prelievi del sangue, nella nostra zona?

    Le donazioni di sangue si effettuano presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale S. Croce di Cuneo dal lunedì al venerdì con orario 7.20-11.30 e il sabato e la seconda domenica di ogni mese, dalle ore 8,20 alle 11,50, è OBBLIGATORIO prenotare al 0171/642291.

    Leggi la risposta completa sul sito di AVIS – Sezione di CUNEO.

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